Tumore e COVID-19, buone notizie

05/09/2022

Il 94% dei pazienti con tumori sottoposto a terapie oncologiche sviluppa anticorpi contro il COVID-19 grazie al vaccino. È quanto è emerso dallo studio SINFONIA-V condotto a Niguarda grazie al lavoro sinergico dell’Oncologia Falck e del Laboratorio Analisi Chimico Cliniche e Microbiologia, e pubblicato sull’autorevole rivista European Journal of Cancer.

Nonostante la pandemia, infatti, l’Oncologia di Niguarda ha continuato a garantire cure e controlli ai pazienti ma anche a fare ricerca, proprio per tutelare al meglio la salute delle persone ammalate di tumore, tra le più fragili ed esposte al rischio di evoluzione grave della malattia da COVID-19.

Lo studio SINFONIA-V, finanziato dalla Fondazione Oncologia Niguarda, testimonia questo impegno e ha portato a evidenze scientifiche molto importanti.

“La sperimentazione ha valutato l’immunogenicità della vaccinazione per SARS-CoV-2, ovvero la sua capacità di indurre una risposta immunitaria, in pazienti con tumore che stavano ricevendo una terapia oncologica - spiega il responsabile dell’Oncologia Clinica Molecolare, Andrea Sartore Bianchi, coordinatore della ricerca -. Sono state raggiunte conoscenze innovative, perché gli studi sui vaccini in questa popolazione di pazienti erano mancanti e alcuni dati, su casistiche limitate, suggerivano che per queste persone la vaccinazione fosse sicura ma potesse avere un’efficacia inferiore.”.

Per comprendere se la risposta anticorpale dei pazienti oncologici sottoposti a terapia fosse paragonabile a quella della popolazione in generale, i dati raccolti sono stati comparati con quelli relativi agli operatori dell’Ospedale Niguarda, tra i primi a ricevere il vaccino, con la priorità attribuita al personale sanitario.

Se i dati emersi dallo studio SINFONIA-V, con quel 94% di risposte anticorpali complessive, mostrano come il vaccino anti COVID-19 sia altamente efficace nella stragrande maggioranza dei pazienti oncologici sottoposti a terapia, evidenziano comunque che in un 6% di soggetti non si è registrata alcuna risposta anticorpale.

Si tratta soprattutto di pazienti in condizioni generali più compromesse, con maggiore morbilità e mortalità da COVID-19. Per loro, in particolare, è importante prestare la massima attenzione all’insorgere di eventuali sintomi durante le cure oncologiche.

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