Terrazzo da vivere

Il “Terrazzo da Vivere” è stato realizzato per fare eco alla salute e al benessere, per questo motivo sono stati scelti alberi che producessero frutti, così che i pazienti possano coglierli, come in un orto.

I degenti del reparto di Oncologia e i loro familiari troveranno nella realizzazione del Terrazzo da Vivere un luogo dove rivolgere lo sguardo e la mente alla natura in un Ospedale Niguarda più accogliente e vitale.

Usate il “Terrazzo da Vivere” del Reparto di Oncologia e contribuite a mantenerlo pulito e in ordine.

Questo giardino pensile è un’opera e patrimonio di tutte le persone che ne usufruiscono: trattatelo con amore, non guastatelo, non sporcatelo e rispettatelo come fosse casa vostra.

 Il “Terrazzo da Vivere” è stato realizzato grazie alle tante, anche piccole, donazioni di amici e benefattori.


“La Cura dell'Orto per la Qualità di Vita nella Oncologia Niguarda Ca' Granda”


Il progetto “La Cura dell’Orto” nasce nel 2009 in occasione del venticinquesimo anniversario della Fondazione Oncologia Niguarda, allora denominata OCGO Fondazione, per aiutare concretamente la S.C. Oncologia Falck dell’Ospedale Niguarda di Milano.

La piantumazione di uno dei balconi della palazzina Falck che ha ospitato fino al 2010 il Reparto di Oncologia è stato un primo risultato concreto del progetto. Anche la scelta di una serra per il festeggiamento del venticinquesimo anno della Fondazione è stata fatta in coerenza con il progetto che ha incluso anche la sperimentazione di un corso di giardinaggio destinato agli ammalati ricoverati.

Queste attività sono state apprezzate da tutti gli utenti dell’ospedale e da numerosi organi di stampa; l’arte, altro caposaldo della Fondazione e l’orto sono diventate metafore e simboli della ricerca scientifica e umana e hanno focalizzato l’identità della nostra Fondazione oltre la scienza.

Il progetto “La Cura dell'Orto per la Qualità di Vita nella Oncologia Niguarda Ca' Granda” ha perseguito con fermezza l’innalzamento della qualità della vita degli ammalati e dei loro amici e familiari attraverso la realizzazione di spazi dedicati al verde e all’incontro. Il 13 settembre 2012 viene inaugurato Il Terrazzo da Vivere: un giardino "da guardare" e "da mangiare" un giardino inaspettato, in cui godere di un po’ di aria fresca, di una pausa, in cui rivolgere lo sguardo e la mente alla natura, che ripete, ogni istante il rito meraviglioso della vita, nella convinzione che questo abbia un impatto positivo sulla vita dell’ammalato.

Nel 2011, anticipando la tendenza poi affermatasi di integrare la botanica in architettura, i soci Fondatori di Fondazione Oncologia Niguarda in collaborazione con Cascina Bollate Onlus, hanno studiato come trasformare uno spazio di 300 metri quadrati di impraticabile vano tecnico di cemento che altrimenti sarebbe rimasto spoglio e inutilizzato in un giardino 'sospeso' con oltre venti alberi da frutto e ornamentali, con panchine, sedie e tavolini colorati: il “Terrazzo da Vivere, Un Giardino da Guardare e da Mangiare” posto al terzo piano del blocco sud dell’Ospedale Niguarda adiacente al reparto di Oncologia.

Il progetto botanico e architettonico e la sua realizzazione sono dovuti a Susanna Magistretti e al suo team. “Abbiamo pensato che l’associazione più immediata per richiamare, attraverso le piante, la salute e il benessere è proprio l’idea del cibo, perciò ci è sembrato opportuno scegliere alberi che producessero dei frutti - spiega Susanna Magistretti, coordinatrice della cooperativa - I pazienti potranno anche cogliere questi frutti, quando ci saranno, interpretando ancora di più l'idea del piccolo orto”. Inoltre, d’inverno il rosso corallo degli arbusti di Cornus Siberica si può ammirare nel paesaggio spoglio della stagione più fredda.

Le piante arrivano proprio dal vivaio di Cascina Bollate che si trova all'interno della Casa di Reclusione di Bollate – Milano dove vi lavorano giardinieri liberi e detenuti che durante la loro esperienza imparano un mestiere diventando giardinieri professionisti.

La scelta delle piante presenti sul Terrazzo da Vivere non è casuale: sono state scelto piante che hanno fatto la fortuna della Lombardia anche se, tuttavia, non sono originarie lombarde: il Gelso portato dalla Cina da Marco Polo, il Caco e il Nespolo originario dell’Asia Orientale, ed il Fico originario del Mediterraneo.

Il giardino non si fa solo guardare “giardino da guardare”, si può vivere, per una passeggiata ristoratrice o anche sostando da soli o in compagnia su una delle colorate panche. Il progetto è volutamente spartano con eleganza minimalista, non indulge in alcuna leziosità, persino i contenitori sono quelli tipici da giardiniere: la parte fondamentale è recitata dalle piante.

E così, gli ammalati ricoverati troveranno un giardino inaspettato, in cui godere di un po’ di aria fresca, di una pausa per fare due chiacchiere con un altro degente, guardare un fiore che nasce, assistere alla trasformazione del fiore in frutto, osservare la luce del giorno che varia con il trascorrere delle ore, scoprire il segreto di ogni stagione, imparare i nomi di alcune piante, apprezzare gli accostamenti tra una pianta e l’altra, essere spettatori della nascita di un frutto.

Fichi, cachi, nespoli, corbezzoli, meli da fiore, Erigeron, alloro, vite… sono i protagonisti del terrazzo ed offrirà un modo per spezzare la vita ospedaliera, spostare la mente dalla malattia e dalla preoccupazione e, tentare di avere uno sguardo più ampio, verso la natura. Nella convinzione che questo abbia un impatto positivo sulla vita dell’ammalato.

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