Nuovi orizzonti di ricerca: Fondazione Oncologia Niguarda sostiene un nuovo filone di studio per il trattamento del tumore della vescica

30/11/2022
Si espandono gli orizzonti della ricerca contro i tumori a Niguarda Cancer Center, presso il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (Ospedale Niguarda) di Milano.
Parallelamente ai risultati già raggiunti e agli studi in corso per il tumore del colon-retto e più in generale per i tumori solidi, grazie al supporto della Fondazione Oncologia Niguarda Onlus i nostri ricercatori si aprono a un nuovo filone di ricerca no profit mirato allo studio dei tumori della vescica localizzati. Questo studio nasce dalla collaborazione fra l'Oncologia Falck diretta dall'oncologo Salvatore Siena e l'Urologia diretta dal chirurgo urologo Aldo Bocciardi, entrambi questi reparti sono all'avanguardia mondiale per il trattamento dei tumori urologici. È ben nota la tecnica operatoria di Bocciardi che utilizza la forma più evoluta di chirurgia mininvasiva.

In questo ambito, quando il tumore si trova nello stadio muscolo-invasivo ovvero infiltra la parete vescicale in assenza di metastasi a distanza, la malattia è considerata guaribile e le possibilità di cura sono ottimizzate applicando un approccio multidisciplinare di terapia medica oncologica in preparazione all’intervento chirurgico (chemioterapia neoadiuvante), seguita dall’asportazione della vescica e dei linfonodi locoregionali (cistectomia radicale con linfoadenectomia pelvica). Questo percorso terapeutico viene proposto come prima scelta a tutti i pazienti in grado di tollerarlo, sulla base di una valutazione clinica che si tiene negli ambulatori di oncologia medica a seguito della diagnosi. Tuttavia, l’esperienza dei nostri ricercatori, corroborata da evidenze scientifiche raccolte negli anni, dimostra come l’efficacia di questa strategia non sia la medesima in tutti gli individui. Si osserva infatti una grande variabilità in termini di risposta alla chemioterapia neoadiuvante, con la scomparsa completa del tumore nel campione operatorio fino al 20% dei casi circa, contrapposta alla persistenza di malattia nella maggior parte dei casi. La volontà di approfondire queste differenze e migliorare le strategie terapeutiche esistenti nasce dalla consapevolezza che, ad oggi, non è possibile stabilire a priori chi beneficerà o meno dalla terapia.

A tale proposito, il ruolo del sistema immunitario sembra particolarmente rilevante nel modulare la risposta alle terapie mediche oncologiche, come suggerito da precedenti studi in altri tipi di tumore. Nasce così a Niguarda Cancer Center il programma di ricerca no profit Neo-UROTILs, finanziato interamente da FON, che vedrà la partecipazione di numerose istituzioni dell’area metropolitana di Milano unite nella valutazione del microambiente immunitario del tumore, per determinare se esista una correlazione con il successo della terapia medica neoadiuvante nel tumore della vescica muscolo-invasivo. Il progetto sarà condotto su circa 70 casi di persone che hanno già ricevuto il trattamento negli ultimi 5 anni secondo la pratica clinica corrente, e pertanto non prevede la necessità di accertamenti invasivi o interventi sperimentali. La novità di questo progetto di studio, in collaborazione con l’Anatomia Patologica del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, riguarda la possibilità di identificare precocemente già sul campione di biopsia vescicale alla diagnosi (quindi prima di ogni trattamento) l’eventuale esistenza di fattori clinico-patologici che possano essere a loro volta predittivi di risposta alla terapia. Tale riscontro permetterebbe difatti una migliore selezione dei pazienti che potrebbero potenzialmente beneficiare del trattamento chemioterapico, contribuendo ad aprire la strada a nuovi studi volti alla selezione mirata dei pazienti “responder”, con possibile risparmio delle tossicità legate alla terapia nei pazienti “non-responder”.

Infine, la caratterizzazione del microambiente tumorale fornirà importanti informazioni per eventuali future strategie integrate di chemioterapia e immunoterapia. Il programma Neo-UROTILs prevede infatti la valutazione appaiata del campione tumore prima e dopo la chemioterapia, e permetterà di riconoscere se il trattamento neoadiuvante possa favorire un’azione pro-infiammatoria sul microambiente tumorale, potenzialmente prodromica alla valutazione di strategie sequenziali di chemio-immunoterapia in questo setting.
I risultati di questo studio, una volta completato, saranno divulgati come oggetto di pubblicazioni scientifiche e tramite la partecipazione a convegni scientifici nazionali e internazionali.

È grazie a studi come questo se riusciamo a compiere ulteriori passi in avanti in questo percorso.
La Ricerca ha costante bisogno di investimenti e raccolta di risorse per continuare a progredire e portare opportunità concrete ai pazienti oncologici.

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